Che cos’è il fair use? 

Il fair use è la possibilità di utilizzare un’opera protetta da copyright in determinate condizioni senza il permesso del titolare del copyright.

Negli Stati Uniti la Sezione 107 del Copyright Act prevede che l’uso equo di un’opera “per scopi come critica, commento, informazione giornalistica, insegnamento (inclusa la produzione di copie multiple per uso in classe, borsa di studio o ricerca)” non costituisca una violazione del copyright. 

Come si traduce fair use in italiano?

In Italia, il concetto di “fair use” non esiste in forma identica a quello statunitense. 

Esistono però disposizioni che permettono l’uso limitato di opere protette da copyright senza il permesso del titolare dei diritti, conosciute come eccezioni e limitazioni al diritto d’autore. Queste disposizioni si trovano principalmente nella Legge 22 aprile 1941, n. 633, la Legge sul Diritto d’Autore. 

Il termine fair use in italiano si può tradurre con espressioni come utilizzo lecito o uso equo, tuttavia negli ultimi anni l’espressione inglese fair use è diventata di uso comune anche in Italia, specialmente se utilizzata in riferimento a social media e strumenti di intelligenza artificiale, come Chat GPT.

Quali sono i 4 fattori del fair use?

1) Lo scopo e il carattere dell’uso

Stabilire la tipologia d’uso è essenziale quando si parla di uso lecito. Non è infatti ammesso l’uso lecito a fini commerciali, mentre è quasi sempre concesso per scopi educativi senza scopo di lucro. In linea generale, gli usi non commerciali sono spesso considerati equi rispetto agli usi commerciali. Inoltre, si valuta positivamente se l’uso è “trasformativo”, cioè se aggiunge qualcosa di nuovo con un diverso significato o messaggio.

2) La natura dell’opera protetta da copyright

Anzitutto si distingue tra opere basate su fatti reali, che hanno maggiori probabilità di essere considerate uso equo, ed opere di fantasia. Risulta infatti più difficile giustificare un uso equo quando si tratta di opere di pura fantasia chiaramente identificate con l’autore originale. Inoltre si considera se l’opera è pubblicata o non pubblicata: opere pubblicate e basate su fatti reali sono in genere più suscettibili di essere utilizzate equamente rispetto alle opere non pubblicate e altamente creative.

3) La quantità e la rilevanza della parte utilizzata in relazione all’opera nel suo complesso

Quanta parte dell’opera originale è stata effettivamente utilizzata? Una percentuale maggiore dell’opera utilizzata pesa contro l’uso equo. Inoltre si considera la sostanzialità: se la parte utilizzata è considerata il “cuore” dell’opera, questa è più rilevante.

4) Effetto dell’uso sul mercato o sul valore dell’opera protetta

L’uso influisce negativamente sul mercato dell’opera originale o sul suo valore? Un uso che causa una perdita di vendite al titolare del copyright ad esempio è chiaramente contrario al fair use.

Quali sono alcuni esempi di uso lecito di materiale protetto da diritto d’autore?

Un uso lecito di materiale protetto da diritto d’autore può essere ad esempio la citazione per scopi di critica, recensione o insegnamento. L’importante in questi casi è citare la fonte e l’autore, come nel caso di un articolo di giornale che riporta brevi estratti di un libro per recensirlo. 

Nella pagina “Copyright e Diritto d’autore” trovi un elenco dei possibili utilizzi di opere che possono attuarsi senza consenso. 

In che modo posso fare uso lecito del marchio altrui?

L’uso lecito del marchio altrui può avvenire in alcune situazioni come per scopi educativi e informativi. Ad esempio, l’uso di un marchio in un corso universitario per discutere di strategie di marketing o per illustrare un caso di studio rientra generalmente nel fair use. Inoltre, l’uso di marchi in articoli di critica o recensioni è spesso considerato lecito, purché non induca in errore o confusione i consumatori riguardo l’origine del prodotto o servizio. Tuttavia, quando si tratta di utilizzi commerciali o continuativi, è fondamentale ottenere una cessione o una licenza dal titolare del marchio. Entrambe le opzioni richiedono accordi legali formali per proteggere i diritti del titolare del marchio e garantire un uso corretto e autorizzato del marchio stesso. 

Per procedere con queste operazioni è imprescindibile una consulenza con un avvocato esperto nel settore che possa aiutarti a muoverti nel modo giusto.

Come posso esercitare il fair use su Youtube?

Per utilizzare il fair use su YouTube è importante comprendere i quattro fattori del fair use e applicarli nel modo corretto. Il video deve avere uno scopo trasformativo, come critica, commento, parodia o insegnamento, piuttosto che un semplice riutilizzo del contenuto originale. Inoltre il video prodotto dovrebbe utilizzare una quantità ridotta di materiale protetto da copyright e non includere parti centrali o essenziali dell’opera originale. Infine è importante fornire un contesto chiaro che spieghi come il video aggiunge un nuovo significato o messaggio al materiale originale. 

Al netto di questi consigli, è importante sottolineare che il fair use è un argomento complesso e può avere interpretazioni diverse, quindi è fondamentale consultare un avvocato esperto in caso di dubbio.

Esiste un fair use applicato al software?

Sì, il concetto di fair use può essere applicato anche al software, sebbene con alcune specificità. Il fair use del software si riferisce all’uso limitato di codice o oggetti di un programma protetto da copyright, per realizzare programmi del tutto diversi e con finalità diverse. 

Poiché i casi specifici possono variare notevolmente, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in tutela del software per valutare se un particolare uso rientra nel fair use.
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