Per i giochi, in generale, non esiste una tutela specifica e si può solo provvedere a tutelarli in maniera indiretta depositando un brevetto degli eventuali strumenti che servono per la realizzazione del gioco ed effettuando un deposito alla SIAE del regolamento. In realtà, entrambe queste procedure sono delle soluzioni che non offrono garanzie assolute di tutela, in quanto qualcuno potrebbe comunque sfruttare l’idea del gioco ed attuarlo formulando un regolamento del tutto diverso o utilizzando strumenti che non abbiano nulla a che vedere con quelli che si potrebbero brevettare. Pertanto, i giochi possono essere tutelati validamente solo con riferimento al modo preciso in cui sono fatti, ma non si può pretendere di avere una forma di tutela che vada oltre il modo esatto in cui si è scelto di attuarli. L’unica cosa da fare per poter concretamente tutelare il gioco è, quindi, depositare il brevetto di una eventuale schedina che fosse necessaria per realizzare il gioco e contemporaneamente depositare come marchio il nome del gioco stesso che, se particolarmente accattivante, potrebbe poi essere scelto per il lancio del nuovo sistema.Nel caso di specie le cose si complicano ulteriormente sul piano commerciale, in quanto nel caso dei giochi a pronostici o delle lotterie, c’e’ anche il problema della loro pratica attuazione dato che questi giochi sono autorizzati dal Ministero delle Finanze che dispone anche di una propria sezione interna, dedita ad inventare nuovi giochi e fino ad oggi non mi risulta che esista un solo gioco sul mercato che sia stato acquistato dall’esterno.