Benvenuto nella sezione Licenze Software
Per tutelare un software occorre un’analisi precisa e preparare la documentazione corretta, attraverso l’aiuto di un esperto.
Qui di seguito trovi elencati gli argomenti principali sulla materia per aiutarti a fare chiarezza.
- Il contratto di sviluppo software
- Il contratto di cessione di un software
- Il contratto di licenza software
Il contratto di licenza d’uso è lo strumento maggiormente utilizzato per la
commercializzazione del software.
Si tratta di un contratto atipico in quanto non regolamentato dalla legge, consensuale e generalmente a titolo oneroso.
Attraverso questo contratto il licenziante (titolare del software) concede al licenziatario il godimento del software per un periodo di tempo determinato o indeterminato e dietro pagamento di un canone.
Il contratto di sviluppo software
Il contratto di sviluppo software è quel contratto con il quale un’impresa o una persona incarica uno o più programmatori di realizzare per proprio conto un programma per elaboratore elettronico che svolga determinate funzioni.
Nel contratto di sviluppo il committente (ovvero colui che incarica il programmatore) sa che cosa vuole ottenere ma non ha la capacità tecnica di realizzarlo.
L’apporto del programmatore è quindi molto importante in quanto sarà lui a dovere suggerire le soluzioni tecniche migliori per ottenere il risultato voluto.
Questo contratto si configura come un contratto d’appalto o come un contratto d’opera a seconda che il programmatore sia un’impresa o un libero professionista.
La diversa qualificazione del contratto comporta che siano diverse le responsabilità secondo quanto previsto dal Codice Civile ma nulla cambia per quanto attiene al trasferimento dei diritti sul software. Detti diritti dovrebbero passare al committente ma dato che il diritto d’autore è molto variegato è fortemente consigliabile non solo predisporre un contratto scritto ma anche cercare di prevedere fin da subito prima di tutto l’oggetto del contratto e poi le facoltà ed i diritti delle parti coinvolte.
La prima cosa che deve essere bene messa a fuoco in un contratto è il tipo di software che si deve realizzare.
Per quanto questo aspetto possa sembrare banale è invece di fondamentale importanza per evitare contestazioni future e potere stabilire che cosa lo sviluppatore debba fare perché incluso nel contratto e cosa rappresenti invece una modifica o un’aggiunta non prevista. Dal punto di vista pratico i contratti di sviluppo software sono sempre affiancati da uno o più allegati che descrivono nel modo più puntuale possibile cosa sarà sviluppato e quali funzioni saranno incluse nel programma.
Tra gli elementi più importanti da tenere in considerazione nella redazione di un contratto di sviluppo software si ricorda di indicare il tipo di macchina su cui il programma deve girare, le modalità del collaudo, individuare espressamente chi sia il proprietario del software che sarà realizzato, chiedere al programmatore di dichiarare che il programma è originale e frutto della sua opera, delimitare l’assistenza e prevedere un periodo di intervento per eventuali bug.
Come per tutti i contratti, ma maggiormente in questo caso, è assai raro potere utilizzare dei contratti standard in quanto ogni contratto di sviluppo software è una sorta di abito su misura che deve essere realizzato sulla base delle specifiche esigenze.
Il contratto di cessione di un software
Il contratto di cessione di un software è equiparabile ad una compravendita per cui presenta una minore complessità rispetto al contratto di sviluppo software. Tuttavia, visto il particolare oggetto del contratto, anche in questo caso occorrerà prestare una particolare attenzione alle problematiche del caso.
Un primo aspetto da tenere in considerazione è la necessità di prevedere che venga ceduto il codice sorgente senza il quale non sarebbero possibili interventi di sorta sul programma.
Inoltre è opportuno prevedere contrattualmente la possibilità di modificare il software in quanto l’originario autore potrebbe anche opporsi ad un intervento di terzi sull’opera da lui creata.
Altro problema sono poi le eventuali copie del programma che possano essere conservate o meno dal cedente e l’eventuale riproduzione di parti del codice. Tutti questi ed altri aspetti devono essere tenuti ben presenti per evitare di acquistare una scatola vuota.
Il contratto di licenza software
Il contratto di licenza è quel contratto con cui non si vende un software, di cui si resta proprietari, ma se ne consente l’uso da parte di un terzo.
Le licenze presentano problematiche diverse a seconda che si tratti di licenze su programmi standard o di licenze su programmi personalizzati. Le licenze standard sono a tutti note e possono essere di diverso tipo.
Tra i vari modelli di licenza d’uso per un programma standard uno dei più diffusi a causa della necessità di rendere più veloce la commercializzazione del software e dell’impossibilità di utilizzare la forma scritta per le relative transazioni
è il cd. contratto di licenza a strappo (cd. shrink-wrap license).
In tale caso il supporto contenente il software è racchiuso dal licenziante/produttore in un involucro che reca al suo esterno le condizioni generali del contratto ed il contratto si perfeziona nel momento in cui l’utente apre l’involucro senza che sia necessario apporre alcuna firma.
Dal punto di vista economico la licenza meno costosa è la licenza OEM che viene conclusa automaticamente con l’acquisto di un hardware sul quale il programma è stato preinstallato. La caratteristica principale di questa licenza è quella di essere collegata direttamente con il computer che si acquista. Alcuni produttori di software hanno concluso un accordo con i produttori di PC (conosciuti come OEM, Original Equipment Manufacturer) ai quali hanno attribuito l’autorizzazione a precaricare sul disco rigido dei propri computer i loro sistemi operativi che però non possono essere distribuiti separatamente dall’hardware.
È sempre buona regola conoscere il contenuto delle licenze prima di acquistare un prodotto anche se esso è di fatto imposto dal venditore per cui non resta che accettarlo o non utilizzare quel software.
Anche se queste licenze sono di fatto imposte è sempre buona regola conoscere il contenuto delle licenze prima di acquistare un prodotto.
Altro modello di licenza software è costituito dal contratto di licenza open source attraverso il quale il licenziatario ha il diritto di accedere al codice sorgente del software, di modificarlo per creare ulteriori programmi e di fare copie sia del software originale che del programma rielaborato dal licenziatario stesso per distribuirle anche a pagamento.
Chi produce software ha però spesso la necessità di predisporre licenze “ad hoc” oltre che di siglare contratti specifici con i propri sviluppatori in modo da essere sicuro di avere tutti i diritti sul programma e poterlo distribuire tranquillamente. Questo tipo di accordi devono essere studiati e redatti caso per caso.
Le variabili in un contratto di licenza possono essere molteplici. Si possono predisporre contratti di licenza con cui si conferisce il diritto di utilizzare un programma per un tempo determinato o indeterminato dietro pagamento di un canone annuale o una tantum, contratti di prova, con i quali il software viene concesso al licenziatario, in prova appunto, per un certo periodo di tempo durante il quale egli valuterà se acquistarlo o meno mentre alla scadenza se vorrà continuare ad utilizzarlo potrà farlo solo pagando il canone intero.
I contratti di licenza personalizzati sono molto delicati ed occorre prestarvi cura ed attenzione anche in fase di analisi dei bisogni e delle aspettative del licenziante.
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