I marchi composti da due lettere possono presentare alcuni problemi in sede di difesa legale in quanto si ritiene che nessuno abbia il diritto di utilizzare in via esclusiva una lettera dell’alfabeto. Tuttavia, le sigle sono normalmente protette come marchio registrato e questo indipendentemente dal significato che esse assumono una volta spiegate, nel senso che se registriamo il marchio MB per indicare Maria Bianchi, ciò che si protegge è MB per cui nessuno può utilizzare quelle lettere neppure attribuendo loro un significato diverso, ad esempio Marco Baroni.
Detto questo, in linea di massima è da escludere che un’altra persona possa utilizzare il proprio marchio aggiungendo un’altra parola, in quanto con la registrazione si ha il diritto di impedire l’uso del marchio da solo o inserito in altre combinazioni. Perché questo sia possibile è però necessario che il marchio registrato sia “forte”, ovvero non esistano marchi simili registrati da altri, fatto questo che si verifica con una certa frequenza in relazione ai marchi composti da lettere.
La forza del proprio marchio dipende inoltre dall’uso che ne viene fatto, per cui se viene reclamizzato, promosso ed utilizzato massicciamente ciò contribuisce a rafforzarne il valore e agevola nella difesa. Altra considerazione da fare riguarda poi il settore in cui il marchio viene utilizzato: se viene apposto su dolci e l’altra persona lo appone su scarpe o vestiti, non c’è alcuna affinità tra i due settori per cui non si potrà avanzare alcuna pretesa. Se invece le attività sono concorrenti o comunque relative ad uno stesso settore commerciale allora si potrebbe richiedere al giudice un provvedimento con il quale vietare al contraffattore di utilizzare il marchio.