Il problema che si pone nel suo caso è relativo al rapporto che intercorre tra un segno registrato come marchio ed altri segni di data anteriore. Il titolo di una rivista, anche se non tutelato come marchio, è comunque protetto dalla legge sul diritto d’autore ex art. 100, in base al quale nessuno può utilizzare quello stesso nome per altri prodotti editoriali fino a quando quel nome viene utilizzato e per i due anni successivi alla sua chiusura. Tuttavia, il titolo di una testata potrebbe creare problemi anche ad un marchio successivamente registrato, anche se ciò non si verifica in ogni caso. La situazione di rischio si realizza quando il titolo di una testata è diffuso ampiamente in modo tale da conferire notorietà al nome. Da questo punto di vista il titolo è equiparato ad un marchio di fatto idoneo a determinare la nullità del marchio successivamente registrato qualora sia diffuso ampiamente e notoriamente conosciuto. Nel caso che ipotizzato sembra che non si possa configurare una situazione del genere, sia per il fatto che la rivista ha una diffusione molto limitata, riferita ad una provincia, sia perché il nome viene utilizzato in modo molto diverso. Anche nel caso in cui la situazione dovesse essere valutata dal punto di vista della concorrenza sleale il settore alberghiero e quello editoriale sono piuttosto distanti, a meno che la rivista citata non sia specializzata proprio su quello specifico argomento. Salvo situazioni contingenti da verificare in concreto, il rischio di subire un’azione legale è quasi nullo.