Se si tratta di un marchio composto solo da parole nel momento in cui si procede con la domanda di registrazione occorre indicare esattamente il tipo di parola o parole che si intende proteggere. Il quesito posto presenta due aspetti di difficoltà: il primo relativo alla possibilità di proteggere in uno stato una frase scritta in lingue diverse, come se, ad esempio, si volesse impedire ad altre persone di utilizzare il proprio marchio in Italia, oltre che scritto in italiano, anche scritto in francese o tedesco. Il secondo aspetto è relativo ai luoghi nei quali si vuole essere tutelati ovvero solo l’Italia oppure anche altri stati.
Dal primo punto di vista, è certamente possibile, nel momento in cui si deposita un marchio italiano in Italia, inserire tra parentesi anche la traduzione di quel marchio in altra lingua, tuttavia, avendo effetto in Italia il marchio vero e proprio, oggetto della protezione sarà quello in lingua italiana. Resta da dire, però, che alcuni giudici hanno ritenuto non nuovi marchi che fossero la mera traduzione in altra lingua di un segno già noto, come nel caso di Nouvelle Frontiére e New Frontier.
In ogni caso, così facendo, il segno è protetto solo in Italia e non anche in altri stati in cui si vuole utilizzare, per cui la cosa più conveniente sarebbe quella di escludere un deposito nazionale e di effettuare direttamente il deposito di un marchio comunitario. In questo modo siprotegge contemporaneamente lo slogan in ogni paese dell’Unione Europa, ricevendo maggiori garanzie e con un notevole risparmio di denaro.