Il Marchio IGP (Indicazione Geografica protetta), rientra nei cosiddetti “marchi di Qualità” europei e identifica prodotti agricoli e alimentari originari di un territorio nel quale si svolge almeno una delle fasi di produzione.
A questi prodotti sono attribuite caratteristiche specifiche, descritte all’interno di un documento ufficiale che prende il nome di “Disciplinare di Produzione”.
Il disciplinare, quindi, rappresenta lo strumento di tutela dei consumatori e definisce e regola le modalità di realizzazione di un determinato prodotto e la localizzazione geografica della produzione.
Se il prodotto agricolo o alimentare è conforme a quanto stabilito dal disciplinare di produzione ottiene l’iscrizione della denominazione nel “registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette” e la conseguente pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea.
I prodotti a Marchio IGP in Italia
In Italia sono 125 le denominazioni agroalimentari che possono utilizzare il marchio IGP, mentre sono 118 quelle vitivinicole, per un totale di 243 prodotti.
Il valore economico di questo comparto è davvero enorme: 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare nazionale.
Le Indicazioni Geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del made in Italy nel mondo, con un valore all’export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un +9,6%.
Ed è questo il principale motivo per il quale i prodotti Made in Italy subiscono molti tentativi di abusi e contraffazioni in tutto il mondo. Se vuoi saperne di più, nel blog trovi un articolo che parla proprio di questo argomento (“italian sounding”).
TU: Come faccio a tutelarmi dagli abusi?
Per registrare un prodotto a marchio IGP è necessario che l’associazione dei produttori di quel determinato prodotto presenti una domanda specifica presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) e segua un iter che coinvolge il ministero, la Commissione Europea e gli Organismi di Controllo che supervisionano la produzione agroalimentare protetta.
In particolare è necessario:
- Costituire l’associazione di tutti i produttori sul territorio dello Stato Membro
- Stilare il disciplinare di produzione
- Inviarlo al Mipaaf
- Attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Italiana
- Inoltrare la richiesta alla Commissione Europea
- Sottoporsi alla fase ispettiva degli Organi di Controllo
Ufficio Brevetti da oltre 10 anni assiste le aziende nelle pratiche di registrazione di Marchi, Brevetti e in tema di Copyright per aumentare la protezione contro gli abusi e le contraffazioni dei loro servizi e prodotti sia agroalimentari che di altra natura.
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